6 giugno 2008

Z00


"So bene che per un regista, fare il secondo film è molto più complicato, soprattutto se il primo ha
avuto successo. Il mistero dei giardini di Compton House aveva ottenuto i favori dei finanziamenti
e della critica e tutti si aspettavano che il film seguente replicasse tale successo.
Eppure , per molto tempo la pensai diversamente, in quanto riscontrai una certa perplessità da parte
del pubblico.
Il titolo "A Zed and Two Noughts", una zeta e due zeri, è un titolo complicato, simbolico, metaforico
ed emblematico, proprio come l'intero progetto. E' stato detto che, data la sua ambizione, il film
ne contiene in realtà tre che lottano per farsi spazio.
Il primo affronta il tema dei gemelli. Tutti siamo affascinati dal tema del doppio, della possibilità
di incontrare se stessi. Come ci comporteremmo? Ci riconosceremmo? Come si svolgerebbe il dialogo?
Come ci comporteremmo con chi ci sta vicino? Come sarebbero i nostri rapporti con gli altri?
Portando agli estremi il concetto, non solo mi interessava il tema dei gemelli, ma anche dei gemelli uniti,
siamesi. Il secondo tema nasce dal mio background e dal mio interesse nella storia naturale.
Mi piace filmare e fotografare la natura e mi appassiona la pittura paesaggistica europea. A lungo
mi sono interessato di teoria evolutiva e Charles Darwin è stato uno dei miei eroi.
Eravamo nei primi anni '80 e volevo esprimere dei concetti legati all'ecologia e al legame tra animali, piante
e esseri umani. Pertanto il secondo tema riguarda la rappresentazione del mondo sotto forma di zoo.
Uno zoo di esseri umani , oltre che, ovviamente, di animali.
La terza area di interesse, forse la più intellettuale, è legata alla mia attrazione per ciò che ritengo essere
l'essenza del cinema, ossia l'utilizzo della luce.
Rimasi colpito da una frase di Jean-Luc Godard. Per lui, Vermeer, il pittore olandese, è stato il primo direttore
della fotografia, ante litteram, in quanto lavorava essenzialmente sulla luce.
La luce è un elemento semplice e molto economico, ma nel contempo straordinario, magico, esuberante.
Trovo affascinante l'idea di poter giocare con la luce.[...]"

P.G.